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venerdì 28 dicembre 2007

Monte Spondascia, via nuova invernale

Con Paolo Galli, prima volta in cordata su un nuovo itinerario di misto che tracciamo sulle scure pareti dello Spondascia che scendono verso la Val Poschiavina.
Avvicinamento da Campo Moro con le ciaspole e discesa dalla via normale.

domenica 4 novembre 2007

Calabria Rock 2007

Un anno dopo la prima edizione siamo ancora nel profondo Sud della Calabria Ionica, organizzazione sempre del team di amici romani (Luigi Filocamo, Bruno Vitale & C.) con l'aiuto del local Giovanni Cugnetto ed un interesse maggiore del Comune di Stilo, forse ancora incredulo che le pareti sopra il paese potessero costituire un bel terreno di gioco anche con un certo potenziale turistico.
Questa volta non sono l'unico nordista del gruppo, c'è anche l'amico guida Massimo Faletti; con lui e gli altri valorizzatori del Sud, il molisano Ricky Quaranta ed il pugliese Graziano Montel, chiodiamo altri tiri nella grande falesia sopra Stilo.

Le vie chiodate in questi due anni di Calabria Rock sul sito Roccia&resina di Graziano Montel.



domenica 23 settembre 2007

Torrone Occidentale, "La Esse", via nuova

Il Bandito, spesso residente per lungo periodo al Bivacco Manzi, fu il primo a vederla: una esse di fessure, visibile solo in condizioni fisiche alterate (da alcool o fumo).

Quando riuscii a vederla anche io, me ne innamorai subito, una linea logica su una parete praticamente mai salita, c'era solo una via sconosciuta all'estrema sinistra lungo un enorme lama (ripresa in anni recenti dalla via "Voglia di Foglia").

Iniziamo la via a fine maggio, appena la neve si è un po' ritirata, con Ricky (Sala), Maio (Marco Majori) e Manuel (Emanuel Panizza). Due giorni per 7 tiri conclusi da Maio con una placca sprotetta un po' troppo fuori dalla "esse", con me appena ritirato alla base dopo un volo a testa in giù nella non difficile quinta lunghezza.

Torno a fine stagione per finirla con Davide Spini e in giornata riusciamo ad uscire in cresta con l'ultima diagonale della "esse".
Una via alpinistica, solo tre spit messi a mano in tre soste ed il resto tutta da proteggere.

All'inizio della Esse

venerdì 21 settembre 2007

Val di Zocca, vie nuove per CAI Milano

Come per i rifugi Gianetti e Ponti, anche in Val di Zocca ho l'incarico dal CAI Milano (proprietario dei 3 rifugi) per tracciare qualche via abbordabile e ben chiodata nei dintorni del rifugio Allievi-Bonacossa.
Un "lavoro" che avevamo sostanzialmente già fatto 10 anni prima ma che questa volta è diventato ufficiale, leggi retribuito.


mercoledì 12 settembre 2007

Rifugio Ponti, vie nuove per CAI Milano

Anche per il Rifugio Ponti ho l'incarico del CAI Milano per tracciare nuove vie vicino al rifugio.
Una ricerca più difficile che alla Gianetti e all'Allievi, perchè la roccia bella qui è da cercare bene.
La troviamo, e molto bella, su una parete di 100 metri della Remoluzza e in una bellissima fascia ad un quarto d'ora dal rifugio.


giovedì 12 luglio 2007

Disgrazia, Lancia del Ventina

Con Ricky sulla bellissima Lancia, attacchiamo per la via del Gerry poi un tratto del grande diedro (salito da Giana e Mella?), indi un curioso tiro nuovo in una fessura-camino obliqua e per finire terminiamo sullo spigolo dove incontriamo qualche chiodo di un'altra via recente.

Lancia del Ventina (o Torre o Fiamma)

domenica 1 luglio 2007

Gran Sasso, arrampicate varie

Con l'occasione di una conferenza presso il CAI di Frascati, prima visita sullo splendido calcare del Gran Sasso in compagnia di Luigi Filocamo e degli amici di fuorivia.

Corno Piccolo, il versante Nord e a destra le Spalle

martedì 19 giugno 2007

Sasso Calosso, "Ave Maria", via nuova

Ancora con il local Bordons (Giuliano Bordoni) e il Ricky per tracciare con il trapano una via facile assolutamente "plaisir" sulle placconate del Sasso Calosso.

sabato 2 giugno 2007

La Sosta, inaugurazione

Dopo anni in Foresteria, Barbara porta la sua arte in cucina un poco più sotto in centro a Castelnovo ne'monti. Qui l'inaugurazione.

venerdì 1 giugno 2007

sabato 12 maggio 2007

Torre del Moai," Tonteria", prima salita

Giro solitario di inizio stagione, con l'intenzione di iniziare una via nuova sul Rombo delle Galassie salgo molto carico in giornata e dopo 4 ore sono alla base piuttosto dubbioso: tanta roccia bagnata e colate nere che vogliono dire neve in scioglimento. Abbandono una parte di materiale e mi spingo più in alto, sotto la Torre del Moai dove nel 1990 avevo tracciato la mia prima via nuova in montagna ("Bandeiras", con Mario Vannuccini).
Non so se nessuno ha mai ripetuto "Amanda Lear", la prima via dei Sassisti sulla Torre, così, senza relazione, comincio a scalare dove immagino abbiano cominciato loro. Più o meno ci azzecco ma nella parte alta tiro troppo diritto e finisco ad inventarmi la mia via, sempre autoassicurato (per modo di dire vista la tenuta dei chiodi). Scendo a valle la sera con la schiena spezzata, salire in giornata al Cameraccio con più di 20 kg sulle spalle è sempre una mazzata.

La baita Ersaf in Val Cameraccio

sabato 5 maggio 2007

"White Party", Melloblocco 2007

Alla quarta edizione del Melloblocco crediamo in un nuovo tipo di festa del sabato sera, quindi non solo metter lì qualcuno a suonare ma anche una coreografia "degna dell'evento" più l'allestimento di nuovi giochini.
Ottenuto il via dal comitato oranizzatore, coinvolgo Andrea "Ketty" Barbieri per dividerci i compiti, lui reparto musica e balli, io quello sportivo-giocoso.
Ad una settimana dall'evento però l'impegno massimo per tutti e due diventa quello di imparare a fare i costruttori, montando un enorme telo sia per costruire un nuovo ambiente sia per proteggerci dalle previste pioggerelle previste nella serata.
Ma alla fine la festa funzionò a dovere, solo disturbata per un'oretta da una leggera pioggia.
Un sano bordello tra i pogatori, musica coinvolgente ed un bello spettacolo sulla slackline a premi, penso la prima comparsa ufficialmente in un raduno di arrampicatori.


giovedì 15 marzo 2007

Pizzo Cengalo, via "Gugiatti" - prima invernale

E’ un inverno che quasi tutti hanno definito "fasullo". Temperature incredibili fino a fine gennaio, poi finalmente qualche spruzzata di neve, qualche grado in meno ma comunque ancora condizioni ben diverse da ciò che ricordavamo degli anni passati.
Nei giorni scorsi, siamo saliti anche noi a goderci l’ultimo cielo limpido di una pazza stagione.

Ketty in salita verso il Rifugio Gianetti

martedì 20 febbraio 2007

Scozia, winter meeting BMC

Invitato al meeting internazionale organizzato dal BMC, una settimana a conoscere l'arrampicata su misto del Ben Nevis e dei Cairgorms, inframmezzata da due giorni di bouldering in riva al mare.

Inverness

sabato 20 gennaio 2007

Saint Exupery, via "Kearney-Harrington"

L'ultima settimana a Chaltén porta già i pensieri di casa ma il maltempo persistente concede un'ultima possibilità il 18 gennaio e nei giorni a seguire. Marcello ha problemi ai tendini della gamba, ricordo della discesa dal Cerro Torre, e mentre penso ad una salita solitaria in velocità, mi si offre la possibilità di provare in cordata con l'argentino Lucas una via sull'Aguja Saint Exupery.
Nel tardo pomeriggio partenza dal camping Madsen di Chaltén e salita rapida al Bivacco dei Polacchi situato sotto le pareti, luogo dove l'argentino aveva un deposito di materiale.
Alle 3 di notte ci muoviamo in compagnia di Nico (Brasile) e Kike (Spagna) e all'attacco della via "Chiaro di Luna" (Giordani-Manfrini-Valentini 1987) incontriamo altre due cordate americane. Nico e Kike, prima intenzionati a provare quest'ultima via, cambiano idea e decidono di unirsi a me e Lucas sulla via "Kearney-Harrington" (1988) della parete Nordovest.
In circa 5 ore scaliamo fino a raggiungere la spalla dove la via si immette sullo Sperone Est (via Buscaini-Candot-Metzeltin-Romani-Sinigoi, 1968). Ancora 3 ore per gli ultimi tiri piuttosto innevati e alle 15 siamo in cima alla Saint Exupery dopo aver salito 700 metri di via, 15 tiri con difficoltà fino al 6b, misto e un passo di A1.
La "cumbre" di una montagna è sempre un bel regalo patagonico dopo tutte queste attese e tentativi. Con il solito maltempo in rapido arrivo ci caliamo lungo la via di salita rientrando al bivacco alle ultime luci del giorno e gustandoci una ventosissima cena sotto il grande masso del bivacco.
Due giorni dopo infine il rientro in Italia, e la fine di un'altra movimentata ma bellissima vacanza!

Intervista su montagna.tv

Fitz Roy, Poincenot, Saint Exupery e Aguja de l'S

domenica 14 gennaio 2007

Tentativo al Fitz Roy con Carolina

Dopo un'altra settimana di brutto tempo si annuncia una nuova tregua che vuole anche dire nuove idee. Marcello se ne va a ritentare il Cerro Torre dalla via Maestri, insieme all'amico argentino Lucas Corbalan. Io e la mia "vecchia amica" la dottoressa di Chalten, Carolina Codo, saliamo invece al Passo Superiore per tentare l'indomani il Fitz Roy, per la via "Franco-Argentina".
Nella notte in alto soffia molto vento ma dalle cueve di neve partono comunque una decina di cordate dirette al Fitz Roy, al Cerro Poincenot e alla Guillaumet. Sotto la Brecha de los Italianos alcune cordate cominciano però a scendere prima dell'alba: neve alta e avvisaglie di maltempo. Altre perseverano verso l'attacco della via e cominciano a salire il canale di misto che porta alla Brecha. Noi pensiamo per un attimo di spostare le nostre mire verso il Poincenot ma quando vediamo ritornare indietro il forte team degli svizzeri (Simon Anthamatten e C.), decidiamo di abbandonare il tentativo.
Il giorno stesso solo un team italiano di tre alpinisti (Paolo Calzà e C) riuscirà a scalare il Fitz Roy con un freddo bivacco lungo la via "Franco-Argentina". Un bel premio alla tenacia e alla determinazione!
Per Marcello, Lucas e i fratelli spagnoli Iker e Eneko Pou invece, tutti pronti al Bivacco Norvegese sotto il Cerro Torre, svanisce l'idea di attaccare il Torre sia per le incerte condizioni del meteo sia per le cattive condizioni della via "Maestri" che ancora non era stata salita da nessuna cordata nella stagione in corso.

Intervista su montagna.tv

sabato 6 gennaio 2007

Cerro Torre, tentativo parete Ovest

Con Marcello Cominetti, appena rientrato dai suoi impegni famigliari qui in Argentina, partiamo il 4 gennaio da Chalten e in due lunghi giorni di tempo bellissimo e caldo approdiamo nel favoloso Circo de Los Altares, dopo aver attraversato il Passo Marconi e percorso una decina di chilometri sullo Hielo Continental trainando la slitta e il carico con noi.
Il 6 gennaio è ancora bello e caldo.
Dalla tendina che abbiamo montato al Filo Rosso ci muoviamo nella prima mattinata con l'intenzione di raggiungere il Colle della Speranza ed il giorno dopo tentare la vetta del Torre. Dopo i nevai iniziali e la sezione di misto che porta all'ultimo canale sotto il colle, l'arrivo del sole vuol dire però l'inizio di scariche di neve e ghiaccio da tutte le pareti. Ci spostiamo rapidamente su una crestina rocciosa al riparo dalle slavine e trascorriamo così tutta la giornata impossibilitati dal muoverci da lì.
Un caldo incredibile, intorno ai 30 gradi e senza un alito di vento, decisamente non la migliore condizione per tentare una via di ghiaccio.
La decisione di scendere il giorno dopo è già presa, siamo in ritardo di un giorno sulle condizioni che potevano consentire una salita di una via di ghiaccio come questa.
Passiamo la notte sulla crestina ed alle prime luci del mattino ci caliamo lungo la via percorsa fino a qui ritornando al Filo Rosso e imboccando la via del rientro lungo lo Hielo Continental. Un'ultima notte nel confortevole rifugio cileno del Passo Marconi e la sera dell'8 gennaio siamo alla Piedra del Fraile, piuttosto affaticati da questa non-stop di 4 giorni.

Intervista su montagna.tv

Con Gerlinde Kalterbrunner ed il suo compagno Ralf Dujmovits 
 al ponte sul Rio Electrico, Horacio ci ha prestato la sua mitica macchina