Giro solitario di inizio stagione, con l'intenzione di iniziare una via nuova sul Rombo delle Galassie salgo molto carico in giornata e dopo 4 ore sono alla base piuttosto dubbioso: tanta roccia bagnata e colate nere che vogliono dire neve in scioglimento. Abbandono una parte di materiale e mi spingo più in alto, sotto la Torre del Moai dove nel 1990 avevo tracciato la mia prima via nuova in montagna ("Bandeiras", con Mario Vannuccini).
Non so se nessuno ha mai ripetuto "Amanda Lear", la prima via dei Sassisti sulla Torre, così, senza relazione, comincio a scalare dove immagino abbiano cominciato loro. Più o meno ci azzecco ma nella parte alta tiro troppo diritto e finisco ad inventarmi la mia via, sempre autoassicurato (per modo di dire vista la tenuta dei chiodi). Scendo a valle la sera con la schiena spezzata, salire in giornata al Cameraccio con più di 20 kg sulle spalle è sempre una mazzata.
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La baita Ersaf in Val Cameraccio |
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Uno dei posti da bivacco nella valle |
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Picco Darwin, Botte e Rombo delle galassie |
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In vista della Torre del Moai |
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Alta Val Cameraccio con il Monte Pioda che copre il Disgrazia |
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Il primo tiro, sulla destra di "Amanda Lear" |
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Nel punto dove ri-abbandono "Amanda Lear" e tiro dritto |
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In discesa dalla spalla del Moai |
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Monolito del Cameraccio |
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Sotto al lato destro del Rombo delle Galassie |
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