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venerdì 30 giugno 2006

Sasso Maurigno, "i fiori di Giada", via nuova

Forse sono l'unico che riesce ad essere convinto dal local Giuliano Bordoni nell'esplorazione della mai salita Sud del Maurigno, che non prometteva nulla di buono...
Sul primo pilastro però incontriamo roccia discreta e qualche tiro impegnativo, per poi correre slegati verso la cima su facili placche ed inquietanti ripidi ghiaioni.

Il pilastro verticale dove saliamo la prima parte della via

giovedì 15 giugno 2006

Quota 2480, "Tuono", via nuova

Iniziai questa via in Val di Zocca quando avevo 18 anni, nel 1990, insieme a Oscar Meloni.
In due giorni distinti, piantando pochi e distanziati spit a mano, raggiungemmo poco oltre la metà di questo vergine pilastro di ripide placche. Poi, tornati alla base della parete mentre mangiavamo sotto un sasso, un fulmine ci colpì e mandò in tilt Oscar.
I telefonini ancora non c'erano e dovetti abbandonare l'amico per raggiungere un luogo visibile dal rifugio Allievi-Bonacossa e poter urlare a squarciagola per farmi sentire. Qualcuno udì i miei richiami e l'elicottero arrivò mezzora dopo, portando Oscar a valle ma lasciando lì me e la mia gamba insensibilizzata dal fulmine. I soccorritori non avevano capito che il fulmine aveva colpito anche me. Tutto si risolse con una notte in ospedale per l'amico e una mia discesa preoccupata a valle senza sapere in che condizioni stava Oscar.

La via rimase lì abbandonata finchè 16 anni dopo, con Giò Ongaro, Bordons e Anna, tornammo con il trapano per finirla, nello stesso stile di allora, non plaisir ma piuttosto ingaggioso vista la distanza delle protezioni.

martedì 13 giugno 2006

Predarossa, Scoglio di Val Terzana

Insignificante se guardato dal Piano di Predarossa (un dentino di roccia sulla cresta dei Corni Bruciati), nel suo lato che cade verso Scermendone/Val Terzana offre una bella e compatta parete di serpentino rossastro solcata da un enorme diedro.

Nel 1990 aprimmo una via sulla liscia parete in stile tradizionale, dedicata ai miei vecchi compagni, Popi Miotti, Camillo Selvetti e Diego Scarì, che per l'occasione divennero i "Vecchi Libidinosi" (250 m, VII+).


Diciassettenne con i vecchi libidinosi


Il traverso in alto su "Vecchi Libidinosi", prima salita


Ci tornai nel 1998 in inverno con Mario Sertori, per ripetere il grande diedro (salito da ignoti) a cui ci aggiungemmo una variante diretta su una fessura (VII+) che solcava il muro a sinistra del diedro.

Ultima apparizione qualche anno più tardi, con il trapano, per tracciare una via semi-sportiva a spit; insieme a Lorenzo Martinelli saliamo per 2 tiri e la lasciamo lì, ancora da finire.

giovedì 1 giugno 2006

Inghilterra 2006, Peak District

Un weekend lampo a toccare il gritstone, meteo ottimo (non piove) ma purtroppo ci sono 30° e non si sta incollati da nessuna parte...
Vaghiamo tra Stanage, Burbage e Ratcliffe mettendo le mani su tutti i passaggi più belli e famosi, concludendo però ben poco.
Con Emanuele "kinobi" Pellizzari, Gica, Anna e Roby Armando.