(articolo di Silvia Miotti)
Anselmo Fiorelli, detto il "Cupin", una delle prime guide della
Valmasino, autore di alcune fra le più audaci arrampicate in zona e non
solo, tranquillizza un settenne spaventato nell’atto di lanciarsi nella
sua prima tirolese dalla cima del Sasso di Remenno, poi guarda
soddisfatto esplodere un sorriso dove prima c’era la paura. Poco più in
basso, alla base dello storico masso, possiamo scorgere Giacomo
Fiorelli, noto per la sua etica alpinistica inattaccabile, offrire
bevande ad altrettanti bambini e genitori in clima di festa, mentre
Bortolo Sertori non manca di filmare ogni attimo della giornata per poi
utilizzarlo in un filmato propagandistico sull’attività di guida alpina.
Fantascienza ovviamente. Anche perché i tre signori in questione,
giganti della Valmasino e pionieri nell’attività di guide alpine,
arrampicatori per necessità prima che per scelta e abitanti del mondo
verticale per destino, sono vissuti attorno ai primi del Novecento.
Eppure il 15 agosto, in cima e tutt’intorno allo storico Sasso di
Remenno, il ritorno della tradizionale festa delle guide della Valmasino
ha riportato alla mente di molti il ricordo del primo raduno annuale
delle guide alpine della valle, tenutosi nel 1958, cui parteciparono
membri del Cai centrale e del soccorso alpino nazionale proprio con
l’intento di omaggiare le grandi stirpi di guide: Fiorelli, Sertori e
Scetti.
Un tentativo di tirare una corda fissa tra la tradizione e la
modernità? Sembrerebbe, a giudicare dall’impegno e dalla professionalità
con cui le nuove e nuovissime generazioni di guide della valle si sono
impegnate ad accompagnare i più piccoli nel mondo verticale e poi a far
conoscere la bellezza e la varietà del loro mestiere ai turisti.
Definitivamente archiviato e superato l’arcaico orrore di Giacomo
Fiorelli, che quando vide i suoi clienti avvalersi di corde fisse
durante l’ascesa del Dente del Gigante minacciò di tornare indietro
abbandonandoli a se stessi, le nuove Guide Alpine della Valle hanno
messo a disposizione la professionalità alpinistica per i più piccoli,
accompagnando un centinaio di bambini dai 4 ai 12 anni, non certo i
clienti ideali del nostro inflessibile Fiorelli, nel loro primo
approccio all’arrampicata.
La divertente festa delle guide che ha animato questo torrido
ferragosto nella natura della Valmasino è un segno dei tempi: a essere
rilanciata e riletta secondo nuovi canoni della modernità non solo la
figura della Guida Alpina ma l’attività dell’arrampicata in generale. Da
pratica elitaria destinata ai pochi, coraggiosi e vocati pronti a
sfidarla, la scalata si è infatti imposta come un vero e proprio sport
adatto a tutti, utile a sviluppare capacità psico-motorie e a migliorare
il rapporto con la natura.
Il sassismo aveva già, ai suoi tempi, lanciato la sua irripetibile e
provocatoria “lezione di divertimento” all’alpinismo; il boulder degli
ultimissimi anni ha abbassato a fondovalle la competizione atletica e la
voglia di aggregazione dei giovani arrampicatori. L’inventiva dei nuovi
professionisti della montagna e la loro grande capacità di comunicare
al pubblico la propria passione rappresentano l’ultima frontiera
dell’evoluzione non solo del mestiere di guida ma anche del turismo di
montagna in generale, che, in controtendenza con l’attuale crisi, sembra
attirare sempre più appassionati.
Così il Sasso Remenno sabato 15 agosto, è stato “addomesticato” e
agghindato per prove gratuite di arrampicata e non solo: la tirolese di
90 metri sospesa tra il Sasso Remenno e il poco più a monte Albero delle
Lucciole; le calate nel vuoto dalla vertiginosa Nord del Sasso,
l’arrampicata sulle vie più classiche e altre discese hanno occupato i
più piccoli, e anche i loro genitori, per tutta la giornata.
Il divertimento non è cessato neppure a sera quando, sui muri della
piazza del paese, proiezioni video hanno pubblicizzato le numerose
attività delle nuove guide e insieme l’incantevole paesaggio della
Valmasino e della Val di Mello, scenografia immutata del lavoro e della
passione delle guide moderne come di quelle antiche. Immancabile poi sul
finale una bevuta in compagnia, passatempo che senz’altro non mancò
neppure ai grandi pionieri del passato.
Erano presenti alla festa le Guide Alpine Luca Biagini, Valentina
Casellato, Massimo Tamborini, Matteo Bernasconi, Davide Spini, Jacopo Merizzi, Marco Tiraboschi, Mirko
Masé, Luca Maspes, Giovanni Ongaro, Tone Moles, Alberto Trombetta,
Andrea Sarchi, Vanni Spinelli.
La festa è stata organizzata dalle Guide Alpine Val di Mello con la
collaborazione di Gianni Zappa, Laura Pastorelli, Mario Scarpa, Hélene
Valli, Monica Gualtieri, Vittorio Rocchelli, Alessandro Colombo, Chicco e
Ilaria Abiami.