Dopo un'altra settimana di brutto tempo si annuncia una nuova tregua che  vuole anche dire nuove idee. Marcello se ne va a ritentare il Cerro  Torre dalla via Maestri, insieme all'amico argentino Lucas Corbalan. Io e  la mia "vecchia amica" la dottoressa di Chalten, Carolina Codo, saliamo invece al Passo Superiore  per tentare l'indomani il Fitz Roy, per la via "Franco-Argentina".
Nella notte in alto soffia molto vento ma dalle cueve di neve partono  comunque una decina di cordate dirette al Fitz Roy, al Cerro Poincenot e  alla Guillaumet. Sotto la Brecha de los Italianos alcune cordate  cominciano però a scendere prima dell'alba: neve alta e avvisaglie di  maltempo. Altre perseverano verso l'attacco della via e cominciano a  salire il canale di misto che porta alla Brecha. Noi pensiamo per un  attimo di spostare le nostre mire verso il Poincenot ma quando vediamo  ritornare indietro il forte team degli svizzeri (Simon Anthamatten e  C.), decidiamo di abbandonare il tentativo.
Il giorno stesso solo un  team italiano di tre alpinisti (Paolo Calzà e C) riuscirà a scalare il  Fitz Roy con un freddo bivacco lungo la via "Franco-Argentina". Un bel  premio alla tenacia e alla determinazione!
Per Marcello, Lucas e i fratelli spagnoli Iker e Eneko Pou invece, tutti  pronti al Bivacco Norvegese sotto il Cerro Torre, svanisce l'idea di  attaccare il Torre sia per le incerte condizioni del meteo sia per le  cattive condizioni della via "Maestri" che ancora non era stata salita  da nessuna cordata nella stagione in corso.
Intervista su montagna.tv 
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