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sabato 30 dicembre 2006

Patagonia: Guillaumet e Giro del Huemul, con Noemi

Negli ultimi giorni di dicembre finalmente il primo squarcio di sereno e, con Marcello temporaneamente in trasferta nel Nord dell'Argentina, ne approfitto per tentare una salita di "assaggio" con Noemi Necker, una simpatica ragazza svizzera in viaggio "sabbatico" (è un architetto a cui è venuta la "tendinite da mouse"), incontrata pochi giorni prima al Rancho Grande.
Un bivacco in tendina sotto il Passo del Quadrado e partenza nella notte verso una delle vie di ghiaccio del versante Est dell'Aguja Guillaumet. Un tentativo che si ferma però in tarda mattinata nei pressi della crepaccia terminale, a causa della grande e pericolosa quantità di neve presente, e pochi minuti dopo, per confermarci la scelta di desistere, il classico e veloce ritorno del maltempo.

Noemi prova l'attrezzatura di Marcello prima di tentare la Guillaumet

mercoledì 1 novembre 2006

Calabria Rock 2006

Organizzato il meeting dagli amici Bruno Vitale e Luigi Filocamo, una folta e simpaticissima banda romana scende sulla costa ionica della Calabria a chiodare falesie e nuove vie sulle pareti sopra Stilo.

Le pareti del Monte Consolino, sopra il paese di Stilo

giovedì 31 agosto 2006

Val Merdarola

Tra le meno conosciute zone di arrampicata nel Masino, a parte la bella "Waiting List" alla Punta Fiorelli che negli ultimi anni è diventata una classica.
Alcune foto delle varie incursioni nella valle.

Punta Fiorelli e Punta Medaccio.
Da sinistra "Waiting list", "Quattro salti in padella",
"Volver", "Il triangolo d'oro" e "Aguas y placas"


mercoledì 30 agosto 2006

Sasso Nero, Bernina, vie nuove

Mi è sempre piaciuto il Sasso Nero, un insieme di quinte e torri rocciose sempre di ottima roccia e sempre lontano dalla civiltà. Nel corso degli anni diverse vie nuove, tutte in stile tradizionale e con diversi compagni.

I pilastri della parete Est, sullo sfondo il Monte Disgrazia

lunedì 31 luglio 2006

Cima Viola, "Viola bacia tutti" - prima ascensione

Primo atto nel 2004, con Popi Miotti e Christian Gianatti. Tracciare la via centrale e diretta su questa enorme parete, dove Popi ne era stato il primo salitore nel 1977 (via del "Ritorno alle origini").
Siamo ad ottobre e dopo il lungo avvicinamento saliamo nel pomeriggio 3 tiri di corda, poi bivacchiamo alla base e la pioggerella notturna ci fa cambiare idea per il giorno dopo... si torna a valle.

Due anni più tardi torniamo ancora qui, non prima di aver avvisato al telefono Popi che senza problemi ci lascia andare senza di lui.
Con il local grosino Giuliano Bordoni e Rossano Libera attacchiamo più a sinistra rispetto al precedente tentativo ed in 2 giorni di scalata, bivaccando a due terzi di parete, saliamo in arrampicata libera seguendo tutte le linee logiche del muro roccioso. Ne esce una bellissima via di stampo alpinistico, senza spit e senza forzature.

La parete ancora in lontananza

martedì 25 luglio 2006

Quota 3007, "Ferro e Sungia", via nuova

In Val del Ferro con Anna e Giovanna, con chiodi per aprire vie e l'occhio che vaga a cercare qualcosa di invitante. Lo troviamo su una parete a monte del Bivacco Molteni, quasi attaccata alla cima principale del Ferro. Saliamo velocemente con qualche passo delicato in basso, dove la via è più verticale, finendo con alcuni tiri su placche più facili, in totale 300 metri di via.
Il nome è un riferimento a quello che è appena successo giù sotto sui sassi della Val di Mello.

Val del Ferro, Quota 3007, "Ferro e Sungia"

giovedì 20 luglio 2006

Pizzo Cengalo, parete Est, vie nuove

La parete più alta della Val Porcellizzo è un bellissimo insieme di torri e pilastri separati da canalacci pericolosi dove salivano le vecchie vie. Dal 1992 al 2006 qui ho sempre scoperto qualcosa di nuovo che ci ha regalato delle belle vie, alcune diventate famose e ripetute (le fessure di "Dalai Lama" e la spittata "Don Carlos"), altre più avventurose e aperte per il puro piacere di esplorare ("Dalla via", "Gran Diedro", "Velociraptor").

Da sin. "Don Carlos" (1997), "Velociraptor" (2006),
"Gran Diedro" (1992), "Dalai Lama" (1992), "Dalla via" (1995)

domenica 2 luglio 2006

Da solo sul Pizzo Badile, le vie

1991, senza corda e "a vista" su "Neverland" alla parete Nordest
(foto di Abbondio Spinelli, nella cordata che stava salendo la stessa via)

sabato 1 luglio 2006

Picco Luigi Amedeo, "Tutto Vero", prima salita

Già nel 1990 eravamo sul Picco per una via nuova, nel lato destro della parete avevo individuato una linea continua di fessure che portavano fino in cima. Con Adriano (Marini) e Oscar (Meloni) riuscimmo a salire per 3 tiri poi Oscar volò in fondo al tetto del terzo tiro e decidemmo di calarci.
La linea rimase lì, anni dopo anche Igor Koller e Dino Kuran la lasciarono stare, preferendo aprire la meno indipendente linea di "Denti del granito", che interseca a metà la via di Carnati e Bianchi.

All'Hotel Picco con Adriano
Il primo tiro 16 anni prima

venerdì 30 giugno 2006

Sasso Maurigno, "i fiori di Giada", via nuova

Forse sono l'unico che riesce ad essere convinto dal local Giuliano Bordoni nell'esplorazione della mai salita Sud del Maurigno, che non prometteva nulla di buono...
Sul primo pilastro però incontriamo roccia discreta e qualche tiro impegnativo, per poi correre slegati verso la cima su facili placche ed inquietanti ripidi ghiaioni.

Il pilastro verticale dove saliamo la prima parte della via

giovedì 15 giugno 2006

Quota 2480, "Tuono", via nuova

Iniziai questa via in Val di Zocca quando avevo 18 anni, nel 1990, insieme a Oscar Meloni.
In due giorni distinti, piantando pochi e distanziati spit a mano, raggiungemmo poco oltre la metà di questo vergine pilastro di ripide placche. Poi, tornati alla base della parete mentre mangiavamo sotto un sasso, un fulmine ci colpì e mandò in tilt Oscar.
I telefonini ancora non c'erano e dovetti abbandonare l'amico per raggiungere un luogo visibile dal rifugio Allievi-Bonacossa e poter urlare a squarciagola per farmi sentire. Qualcuno udì i miei richiami e l'elicottero arrivò mezzora dopo, portando Oscar a valle ma lasciando lì me e la mia gamba insensibilizzata dal fulmine. I soccorritori non avevano capito che il fulmine aveva colpito anche me. Tutto si risolse con una notte in ospedale per l'amico e una mia discesa preoccupata a valle senza sapere in che condizioni stava Oscar.

La via rimase lì abbandonata finchè 16 anni dopo, con Giò Ongaro, Bordons e Anna, tornammo con il trapano per finirla, nello stesso stile di allora, non plaisir ma piuttosto ingaggioso vista la distanza delle protezioni.

martedì 13 giugno 2006

Predarossa, Scoglio di Val Terzana

Insignificante se guardato dal Piano di Predarossa (un dentino di roccia sulla cresta dei Corni Bruciati), nel suo lato che cade verso Scermendone/Val Terzana offre una bella e compatta parete di serpentino rossastro solcata da un enorme diedro.

Nel 1990 aprimmo una via sulla liscia parete in stile tradizionale, dedicata ai miei vecchi compagni, Popi Miotti, Camillo Selvetti e Diego Scarì, che per l'occasione divennero i "Vecchi Libidinosi" (250 m, VII+).


Diciassettenne con i vecchi libidinosi


Il traverso in alto su "Vecchi Libidinosi", prima salita


Ci tornai nel 1998 in inverno con Mario Sertori, per ripetere il grande diedro (salito da ignoti) a cui ci aggiungemmo una variante diretta su una fessura (VII+) che solcava il muro a sinistra del diedro.

Ultima apparizione qualche anno più tardi, con il trapano, per tracciare una via semi-sportiva a spit; insieme a Lorenzo Martinelli saliamo per 2 tiri e la lasciamo lì, ancora da finire.

giovedì 1 giugno 2006

Inghilterra 2006, Peak District

Un weekend lampo a toccare il gritstone, meteo ottimo (non piove) ma purtroppo ci sono 30° e non si sta incollati da nessuna parte...
Vaghiamo tra Stanage, Burbage e Ratcliffe mettendo le mani su tutti i passaggi più belli e famosi, concludendo però ben poco.
Con Emanuele "kinobi" Pellizzari, Gica, Anna e Roby Armando.


mercoledì 10 maggio 2006

Melloblocco 2006 - video ufficiale

Alla terza edizione della manifestazione torno in campo come filmaker e con l'aiuto di mio fratello Nicola montiamo le riprese effettuate nella due giorni di blocchi in Val di Mello.

lunedì 20 febbraio 2006

Patagonia - Trip Two

Visto che non l'avevano ancora fatto, ritorno al Cerro Piergiorgio per finire "Gringos Locos", linkandoci l'obiettivo su ghiaccio/misto del San Lorenzo, che avevo tentato nel 2002 con Diego Fregona.
Non parteciperò a questa seconda parte perchè il Cerro Piergiorgio mi stava matando...
La volta più vicina alla fine, la mia spedizione più fortunata...

Ecco il resoconto che scrissi per le riviste:

Se il Trip One in Karakorum l’avevamo soprannominato un “villaggio vacanze per alpinisti indipendenti” con difficili scalate in quota ma con un comodo e “servito” campo base di stile himalaiano, il secondo viaggio — Trip Two — di UP Project ha preso altre sembianze: un ambiente più alpino ma anche un lungo “combattimento” fatto di tante attese, svariati tentativi, incidenti lievi e diverse incertezze.
Così è l’alpinismo in Patagonia: una scommessa.