Insignificante se guardato dal Piano di Predarossa (un dentino di roccia sulla cresta dei Corni Bruciati), nel suo lato che cade verso Scermendone/Val Terzana offre una bella e compatta parete di serpentino rossastro solcata da un enorme diedro.
Nel 1990 aprimmo una via sulla liscia parete in stile tradizionale, dedicata ai miei vecchi compagni, Popi Miotti, Camillo Selvetti e Diego Scarì, che per l'occasione divennero i "Vecchi Libidinosi" (250 m, VII+).
Ci tornai nel 1998 in inverno con Mario Sertori, per ripetere il grande diedro (salito da ignoti) a cui ci aggiungemmo una variante diretta su una fessura (VII+) che solcava il muro a sinistra del diedro.
Ultima apparizione qualche anno più tardi, con il trapano, per tracciare una via semi-sportiva a spit; insieme a Lorenzo Martinelli saliamo per 2 tiri e la lasciamo lì, ancora da finire.
Nel 1990 aprimmo una via sulla liscia parete in stile tradizionale, dedicata ai miei vecchi compagni, Popi Miotti, Camillo Selvetti e Diego Scarì, che per l'occasione divennero i "Vecchi Libidinosi" (250 m, VII+).
Diciassettenne con i vecchi libidinosi |
Il traverso in alto su "Vecchi Libidinosi", prima salita |
Ci tornai nel 1998 in inverno con Mario Sertori, per ripetere il grande diedro (salito da ignoti) a cui ci aggiungemmo una variante diretta su una fessura (VII+) che solcava il muro a sinistra del diedro.
Ultima apparizione qualche anno più tardi, con il trapano, per tracciare una via semi-sportiva a spit; insieme a Lorenzo Martinelli saliamo per 2 tiri e la lasciamo lì, ancora da finire.
Scoglio di Val Terzana, da sin. il grande diedro con la variante diretta, la tortuosa "Vecchi Libidinosi" e l'inizio della via nuova a spit |
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