Con Popi, Michele e Moghi, un esempio perfetto di salita di "ampio respiro", dove tra camminare nei ghiaioni e arrampicare "tiri su tiri" non ti fermi praticamente mai. Uno sperone tagliato da un cengione ad un terzo, circa 800 metri di sviluppo l'arrampicata, un tot di tiri che non ricordiamo con qualche tratto in conserva e l'uscita in comune agli ultimi due tiri della via che arriva da sinistra ("Sulla strada della follia", Bambusi-Meciani 1988, troviamo 2 chiodi). Il nome di tutto lo sperone: l'anno prossimo c'è il centocinquantenario della montagna, così decidiamo di dedicarlo all'anno precedente.
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Avvicinamento passando dal Rifugio Bosio e dormendo ai Laghi Cassandra |
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Michele comincia sale il primo tiro di corda sullo sperone,
lui in cordata con Popi, io e Moghi "a culo" o in parallelo |
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Il primo "intoppo", tratto delicato su grandi massi incollati |
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In cima al primo terzo, sul cengione di blocchi |
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La roccia diventa rossa nella seconda parte |
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Con un Popi sempre in forma in cima alla via, Anticima Est del Disgrazia (3478 m) |
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Moghi e Michele in vetta davanti al gruppo del Bernina |
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In discesa dalla cresta verso il Passo Cassandra |
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