Immagini del viaggio in Karakorum (Pakistan) del maggio-giugno 2009, direzione il Link Sar, una montagna di oltre 7000 metri mai scalata e nascosta in fondo alla Charakusa Valley (area di Hushe).
Con Maurizio Giordani, Emanuel Panizza e Jacopo Compagnoni.
Ecco la mail del ritorno a casa:
Siamo tornati con qualche giorno d'anticipo dopo una breve parentesi finale di due giorni dai ricchi emirati arabi... (sciare con 48° all'esterno era un'esperienza da provare).
Sui monti pakistani il solito bel viaggio ma questa volta in condizioni invernali, sia al nostro arrivo al campo base sia quando ce ne siamo andati. Tre settimane con il piumino addosso anche a dormire... e spalare neve è stato il mio passatempo preferito.
Nelle rare parentesi di bel tempo, dopo una cima di acclimatamento e due tentativi sul roccioso Nayser Brakk (Manuel Panizza e Jacopo Compagnoni per la via classica inglese, io e Maurizio Giordani iniziando una via nuova) abbiamo subito provato la nostra montagna "invisibile", l'inviolato Link Sar di oltre 7000 metri.
Il primo giorno di attività eravamo riusciti a passare la complicata seraccata che dava accesso alla montagna vera e propria, lasciando due tendine montate sotto il versante che avevamo individuato come il più accessibile.
Una settimana più tardi il tentativo, con Manuel e Giordani saliti fino a 6400 metri dopo diversi tiri di ghiaccio vivo in un canale di ghiaccio che si è rivelato poi troppo pericoloso per scariche di roccia e di ghiaccio. Io e Jacopo, quel giorno indisposti e "fiaccati", abbiamo girato i tacchi sotto il canale e siamo scesi alle due tendine che avevamo piazzato sotto la parete.
Due giorni dopo eravamo tutti al campo base dopo aver smontato il nostro piccolo campo 1. Per quella via poteva salire solo gente che voleva rischiarla troppo. Scartata per gli stessi motivi un'altra possibile linea più a sinistra, abbiamo deciso di abbandonare il Link Sar e pensare ad altre mete alternative, di grandi e belle montagne la zona del Charakusa è pieno.
Nello stesso giorno che Giordani e Jacopo partivano per tentare il bellissimo Drifika (6400 metri) io e Emanuel salivamo verso la base del K7 West (6500 metri), tentato da questo lato da una cordata sloveno-canadese pochi anni fa (Marko Prezelij, Steve Swenson e C.). Anche in questo caso la finestra di bel tempo è durata però troppo poco e tutto finiva con una ritirata sotto la neve.
L'ultima settimana la lenta agonia del dolce far nulla... finiti i libri e finita la neve da spalare, la persistente immobilità da spedizione ed i meteo scoraggianti che ci arrivavano via sms ci hanno convinti ad anticipare il rientro di qualche giorno. Con quelle condizioni c'era ormai poco da fare.
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La locandina della spedizione in stile Fuorivia |
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Il Nanga Parbat dal volo Islamabad-Skardu |
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Skardu, aeroporto |
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Skardu |
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Maurizio spiega a Little Karim dove vogliamo andare |
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Jacopo "Giacomo" a Satpara Lake |
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Da Skardu a Hushe, posto di registrazione |
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Il Masherbrum, quasi 8000, chiude la valle di Hushe |
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I miei fidi giovinotti di Hushe (vedi qui) |
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Confi-style |
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Scuole a Hushe |
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La cresta infinita, un mio sogno, guardate in alto a destra cosa trovate |
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La piana dopo Hushe, partenza del trekking di avvicinamento |
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il classico boulder a metà tra Hushe e Saitscho |
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A Saitscho, il mio posto pakistano preferito |
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Le due torri del Charakusa: a sinistra il Fathi Brakk
(salita con Maurizio e Natale nel 1998 e battezzata "Charakusa Tower"),
a destra il Parhat Brakk o Wife |
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Ancora tanta neve in più, ma del resto è solo metà maggio;
siamo partiti in anticipo confidando nella copertura dei crepacci
della seraccata che dovrà portarci verso il Link Sar |
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Tarzo giorno di trekking ad un'ora dal campo base |
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Il Kopra Peak (topo) |
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Campo base nella neve in scioglimento |
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Partiti per guardare da vicino la seraccata del Link Sar |
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Pilastri del K7 West |
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Hassin Peak, ancora non fatto |
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La parete nel K7 (Nafees Cup), dove salgono due recenti vie,
la prima di Favresse e soci nel 2007, la seconda nel 2009 degli australiani |
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K7, la Est, grande progetto per gente con tante palle |
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La nostra seraccata, scoraggiante al pensiero che dobbiamo passarci in mezzo |
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Andiamo direttamente a vederla da dentro |
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Il Kapura, salito da Steve House e C. nel 2004 |
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In vetta alla cimetta di acclimatamento, BC Peak |
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Il Dog's Knob |
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Farol Peak |
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Discesa dal BC Peak con davanti il mostruoso K6 |
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Alì e Ibrahim sentono il meteo |
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Maurizio sulla Piramide (Nayser Brakk), inizio via nuova |
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Panatta sulla Piramide, via degli Inglesi |
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Panatta e Jacopo ripetono i nostri tiri nuovi qualche giorno dopo |
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Studio del Link Sar |
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Notizie del meteo dall'Italia |
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Lontano, il Link Sar come ci era apparso dal BC Peak |
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Partenza |
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Al campo nella conca sopra la seraccata |
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Prima di partire |
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La fortezza del Link Sar |
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Maurizio e Emanuel si avventurano nel canalone, raggungeranno i 6300 metri |
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Bivacco per Panatta prima di scendere |
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Faccia da pazzo rientrato al campo base |
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Rifiuti coreani al campo base |
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devo bruciare anche le mie mitiche mutande
(entrate nella leggenda per 40 giorni in Patagonia senza mai cambiarle) |
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Sulla spalla del K7 West, prima di abbandonare |
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50 anni per Maurizio |
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Pastorelle prima di Saitscho |
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50 anni per Maurizio in versione Saitscho |
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Con Akeem rientrati a Hushe |
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Unico appunto lasciato di questa spedizione, sul registro di Saitscho
(non avevamo il permesso per tentare un 7000 m ... :-) |
gran bel blog ... e un sacco di materiale.
RispondiEliminaGran lavoro. bravo Rampik!
metto il tuo blog tra i miei friends